![]() | Lequazione x3+c = qx2 Franco Ghione |
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Cominciamo con losservare che i matematici arabi avevano inventato degli strumenti per tracciare con continuità una qualunque conica. ![]() | |
Consideriamo lequazione x3 + c = q x2.Come prima cosa rendiamo omogenea lequazione scrivendo il termine noto c come il cubo di un numero p. Lequazione diventa x3 + p3 = q x2 e il problema consiste nel trovare un numero x che sostituito nellequazione produca luguaglianza voluta. | |
Fissata una unità di misura, tracciamo una iperbole equilatera i cui punti definiscano unarea p2 e che abbia come asintoti le rette perpendicolari a e b e sia O il loro punto di intersezione. Se P à un punto delliperbole e B e C le proiezioni ortogonali di P sui suoi due asintoti il rettangolo di lato PB e PC avrà area costante uguale a p2. OB : p = p : OC
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Consideriamo la parabola che abbia come asse lasintoto a delliperbole precedente, che abbia il vertice nel punto A a una distanza da O uguale al valore del parametro q, e abbia p come lato retto. (q-OD) : QD = QD : p.
| ![]() OA=q
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Se P=Q cioé se liperbole e la parabola hanno un punto in comune allora troviamo |
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![]() (q-OC) : OB = OB : p = p : OC
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Se C=D abbiamo OD=OC=x, e QD=PC=OB=y le due relazioni precedenti diventano (q-x) : y = y : p y : p = p : x ![]() |
quindi la misura x del segmento OC risolve l'equazione x3+p3=qx2. |