Parte Terza
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Inizia la parte terza dell'ottavo capitolo sulla vendita delle canne, e per prima della canna pisana.
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(VIII.3.1 ; G: VIII.250)
La canna pisana
(PdA)
è di 10 palmi o 4 braccia
In molti casi le medesime unità di misura e di prezzo si usavano un po’ dovunque, ma il rispettivo valore mutava di paese in paese. Occorreva dunque specificarne l’area geografica di pertinenza con aggettivi come imperialis, pisaninus, ianuinus, turnensis, ecc. [PdA,pag.5]
(PdA)
: invece la canna genovese come si dice, è di 9 palmi. Invece la canna di Provenza e della Sicilia e della Siria e di Costantinopoli sono della stessa misura cioè di 8 palmi; e parliamo prima della vendita della canna pisana.
In brac(c)hium la presenza di h evita la palatalizzazione (verificatasi nella lingua italiana: cf. braccio); sopravvive anche il pronome e aggettivo dimostrativo hic, h(a)ec, hoc, troppo breve e troppo tradizionale per subire alterazioni. [PdA,pag.2]
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Misure di lunghezza
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Sulla canna.
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(VIII.3.2 ; G: VIII.251) Se una canna pisana, che è 4 braccia di un panno qualunque, si venda per 7 soldi e si chieda quanto vale 1 braccio, scrivi il problema come qui si mostra: moltiplica dunque il 7 per l'1 e dividi per il 4, farà 341 soldi, cioè 21 denari. E allora se chiedessi il prezzo di un palmo, nello stesso modo scrivi nel riquadro i palmi di canna, cioè 10, come abbiamo appena scritto 4 braccia per 1 canna; e devi sempre considerare questo, che come nel riquadro scriverai merce simile sotto merce simile, così scrivi misure simili sotto la simile misura, e simile peso sotto simile peso, cioè canne sotto canne e braccia sotto braccia e palmi sotto palmi e cantari sotto cantari e Rotoli sotto Rotoli, e così intendi per gli altri. |
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pg.112 |
(VIII.3.3 ; G: VIII.253) Ugualmente una canna si vende per 46 soldi e 5 denari, cioè per 51246 soldi, quanto valgono allora 3 braccia. Moltiplicherai il 46 per il 12 e sommerai il 5, saranno 557 denari, che moltiplicherai per 3 e dividerai per 4 e per il 12 che sono sotto la linea di frazione, cioè per 10 412, si avranno 39 41234 soldi. |
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Sullo stesso.
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(VIII.3.4 ; G: VIII.254) Ugualmente una canna si vende per 9205 lire, e si chieda quanto valgano 14122 braccia, cioè 342 braccia. Scrivi il problema come qui si mostra, e moltiplica 342 per 9205 e dividi per 4, cioè moltiplicherai l'11 per 109, farà 1199, che dividerai per il 4 della vendita, e per i fratti dei restanti due numeri, cioè per 4, e per 20: ma dovendo avere 112 dopo 120 lungo la linea della divisione, moltiplicherai 1199 per 3, farà 3597 che dividerai per 100 41220 farà 11114 412203 libre. | ||
Sullo stesso
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(VIII.3.5 ; G: VIII.255)
Ugualmente la stessa canna si vende per
79
12205 lire; e si chieda quanto valgano
18143 braccia, cioè
383 braccia. Scriverai il problema e moltiplicherai il 5 per la sua frazione, farà 1315. Ugualmente moltiplicherai il 3 per la sua frazione, farà 27; che moltiplicherai per 1315 e dividerai per la vendita, cioè per le 4 braccia, e per tutti i fratti, faranno
14512
4812204 lire. Ugualmente una canna si vende per 79 12205 lire e si chiede quanto valgano 11 canne e 18123 braccia, cioè 53 8411 canne; e per dirlo meglio, scriveremo 293211 canne; poiché in questo problema si chiede il prezzo delle canne; o di queste canne si faranno braccia, o delle 4 braccia si farà una canna. In questo problema invece scriviamo 4 braccia per la vendita della canna, come qui si mostra; e delle 11 canne, e delle 18123 farai braccia; e saranno 5847 braccia; che porrai nel riquadro sotto le 4 braccia; e moltiplicherai 5847 per 79 12205 lire e dividerai per 4, faranno 3584 48122065 lire come si mostra nel riquadro. |
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Sulla canna genovese.
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(VIII.3.6 ; G: VIII.257) Ugualmente la canna genovese, che è di 9 palmi, si vende per 11 soldi e 9 denari, cioè per 3411 soldi, e si chieda quanto valgano 122 palmi. Scriverai il problema, come qui si mostra, e moltiplicherai 122 per 3411 che sono tra loro di traverso, e dividerai per 9, faranno 13 6123 soldi. E sappi che quanti soldi vale la stessa canna, altrettanti denari con altrettanti terzi vale il palmo. | ||
Sulla canna provenzale.
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(VIII.3.7 ; G: VIII.258)
La canna provenzale, che è di 8 palmi, si vende per
75
12203 lire e si richieda quanto valgano
19343 palmi: scriverai il problema, e moltiplicherai
19343 per
75
12203, e dividerai per 8, mettendo
10
1220 all'inizio della linea di frazione della divisione: perciò il luogo in cui bisogna porre il totale, è sotto le lire, cioè sotto
75
12203, farà
147711
48912201 lira. E sappi che quanti soldi varrà questa canna, tanti denari con altrettante frazioni di denaro varrà il palmo. Per esempio: poiché una canna vale 14 soldi, un palmo vale 14 denari con altrettanti oboli
(PdA)
[ mezzo denaro ], cioè 21 denari
[NdT]
Un esempio di alterazione del timbro vocalico: il prestito greco obolus (> ὀβολός — obolòs) è diventato obulus. [PdA,pag.2]
Il relativo diagramma è chiaramente sbagliato
.
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Sulla canna della Sicilia.
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pg.113 |
(VIII.3.8 ; G: VIII.262) Una canna della Sicilia, la cui lunghezza è 8 palmi, si vende per 19 tareni e si chieda quanto valgano 2 palmi: scrivi il problema, come qui si mostra, e moltiplicherai 2 per il 19, farà 38; che dividerai per 8, farà 344 tareni. O altrimenti: poiché 2 palmi sono la quarta parte di una canna, cioè di 8 palmi, prendi un quarto dei 19 tareni, farà 344 tareni, come abbiamo detto prima. | |
Sullo stesso argomento.
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(VIII.3.9 ; G: VIII.263) E ancora, la stessa canna si vende per 23 tareni e 7 grani, cioè per 72023 tareni, e si chieda quanto valgano 123 palmi: scriverai il problema, e moltiplicherai 123 per 72023, e dividerai il totale per 8, farà 124 282010 tareni, cioè 10 tareni e 12 284 grani. | ||
Sullo stesso argomento.
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(VIII.3.10 ; G: VIII.264) Ugualmente la stessa canna si vende per 1425 tareni; e si chieda quanto valgano 9 canne, e 145 palmi, cioè 15 489 canne: scrivi il problema così, e moltiplica il 25 per la sua frazione, farà 101; e il 9 per la sua frazione, farà 309: quindi moltiplica 101 per 309, farà 31209; dividilo per 1, e per i fratti, cioè per 100 448. Ma poiché il luogo in cui deve essere posto il risultato della divisione è sotto i tareni, cioè sotto 1425, dobbiamo avere 120 all'inizio della frazione per i grani; poiché non possiamo avere 120 nella divisione scritta precedentemente, cioè in 100 448, perché ci manca 15 da questo 120: per questo scrivi nel riquadro il 5 sopra l'1 per tenerlo meglio a mente quando farai la verifica; e moltiplicherai 31209 per 5, e dividi per 100 4820, farà 1316 4820243 tareni, cioè 243 tareni e 13 4816 grani. | ||
Sulla canna dei Garbi.
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(VIII.3.11 ; G: VIII.266) La canna dei Garbi, che è similmente di 8 palmi, si vende per 4 bisanti, e 7 miliari, cioè per 7104 bisanti; e si chieda quanto valgano 142 palmi: scriverai il problema così, e moltiplicherai 142 per 7104 e dividerai per 8, faranno 313 48101 bisanti, come si mostra nel riquadro, cioè 1 bizante e 31 483 miliari | ||
Sullo stesso argomento.
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(VIII.3.12 ; G: VIII.267) Ugualmente la stessa canna si vende per 345 bisanti;e si chiede quanto valgano 1211 canne: scrivi il problema così, e moltiplica 5 per 4 e somma il 3, farà 23 ponilo sopra 345, e moltiplicherai di nuovo l'11 per la sua linea di frazione, farà 23; e moltiplicherai 23 per 23, farà 529; dividilo per i suoi fratti, cioè per 10 24, cioè per 8 e per 1, la cui divisione, non dando niente, non deve essere calcolata: farà 1866 bisanti: se da questo 18 vorrai farne miliari, moltiplica l'1 che è sopra l'8 per 10, poiché 1 bizante è 10 miliari; farà 10, dividilo per 8, farà 141 miliari: o altrimenti, poiché il posto nel quale bisogna porre il risultato è sotto i bisanti dei Garbi, ci occorre avere 110 all'inizio della frazione per i miliari. Per questo moltiplica 529 per 10, cioè poni uno 0 dopo il 529, farà 5290, dividilo per 10 810, farà 11 41066, come sopra, così come si mostra nel riquadro. E secondo ciò che abbiamo detto della canna dei Garbi puoi intendere per tutte le altre merci che nella medesima regione si vendono per i medesimi bisanti. | ||
Sullo stesso argomento.
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(VIII.3.13 ; G: VIII.272) Ugualmente la stessa canna si vende per 4 bisanti e 13 carati, cioè per 13244 bisanti; e si chieda quanto valgano 7 canne, e 3 palmi, cioè 387 canne: scrivi il problema così, e. moltiplica 13244 per 387 e dividi per 1, farà 723 83833 bisanti. | ||
Sulla balla di fustagno.
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pg.114 |
(VIII.3.14 ; G: VIII.273)
Una balla di fustagno
(PdA)
, che corrisponde a 40 pezze, si vende per 37 lire; e si chieda quanto valga una pezza. scrivi il problema così, e moltiplica 1 per 37, farà 37; dividilo per la regola di 40, cioè per
10
410 o per
10
220, cosa che qui è meglio perché il posto nel quale bisogna porre il risultato è sotto le lire, cioè sotto 37, farà
118
220, cioè
1218 soldi: e da ciò è chiaro che quante lire saranno state nella metà del prezzo di una balla, tanti soldi vale una pezza.
È incerto se la pezza di fustagno (fustaneum, balla fustaneorum) derivi il suo nome dal lat. fustis, come vogliono alcuni studiosi, perché si tratterebbe di una stoffa... legnosa, o piuttosto dal mercato di al-Fustat, il nucleo originale di al-Qāhira (Il Cairo), a sua volta detto forse così dal fossatum che in epoca romana circondava la fortezza sul Nilo. [PdA,pag.7]
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(VIII.3.15 ; G: VIII.274) Ugualmente una balla si vende per 92038 lire; e si chiede quanto valgano 3 pezze: scrivi il problema così, e moltiplica il 38 per la sua frazione, farà 769; moltiplicala per il 3, che gli sta di traverso, farà 2307; dividili per la regola di 40, e per il 20 che sta sotto la linea di frazione, cioè per 100 41020. Ma prima moltiplica 2307 per il 3 che ci manca da 112, che dobbiamo avere sulla linea di frazione dopo il 20, farà 6921; dividilo per 100 101220, farà 1817 1012202 lire. |
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Sul torcello.
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(VIII.3.16 ; G: VIII.275) Se un torcello, che è 60 canne provenzali, cioè [ ognuna ] di 8 palmi, si vende per 35 lire; e si chieda quanto valga una canna: scrivi il problema, e moltiplica 1 per 35; e dividi per la regola di 60, che è 10 610, o 10 320 che qui è meglio ; poiché abbiamo bisogno di avere 120 in cima alla linea di frazione, farà 211 320, cioè 11 soldi e 8 denari. E perciò è chiaro che quante saranno state le lire del prezzo del torcello, tanti terzi di un soldo vale una canna. | ||
Sullo stesso argomento.
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(VIII.3.17 ; G: VIII.276) Ugualmente se per la stessa ragione chiederai quanto valga un palmo, farai del palmo la parte di canna, e sarà 18: scrivi dunque il problema così, e moltiplica l'1, che è sopra l'8, per 35, e dividi per 60 e per l'8 che sta sotto la linea di frazione, sistemandoli così: 100 21220, farà 151 21220, cioè 1217 denari. Da ciò dunque è chiaro che quante lire vale un torcello, altrettanti oboli [ mezzo denaro ] vale un palmo. | ||
(VIII.3.18) Ugualmente un torcello si vende per 92037 libre e si chieda quanto valgano 9 canne, e 143 palmi, cioè 13 489 canne: scrivi il problema così e moltiplicherai 13 489 per 92037, e dividerai per 60, farà 140517 281012205 lire, come si mostra nel riquadro. | ||
Sulle società.
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pg.115 |
(VIII.3.19 ; G: VIII.278)
Sebbene nel decimo capitolo di questo libro, dobbiamo mostrare in che modo si debba dividere il profitto degli investimenti tra i soci; tuttavia vogliamo mostrare per ora in che modo si debba fare ciò secondo il metodo del negoziare descritto precedentemente, in modo che tutto ciò spiegato due volte renda più pronti gli animi di chi ascolta. Pertanto poniamo qui il caso di qualcuno, che abbia avuto un investimento
[NdT]
hentica (dal greco ἐνθήκαι = contributo), investimento, fondo
di 152 lire, con le quali ci fu un profitto di 56 lire; e si chiede quanto di questo profitto per lira debba rendere a ciascuno dei suoi soci. Innanzitutto, secondo la consuetudine pisana, dal suddetto profitto dobbiamo sottrarne la quarta parte, essendo questa di chi se ne occupava, restano 42 lire. Per questo scrivi nel riquadro che le 152 lire del capitale portarono un profitto di 42 lire, e poni 1, cioè le lire sotto il 152, come si mostra in questo riquadro; e moltiplicherai i numeri, che sono di traverso, cioè 1 per 42, farà 42; dividilo con la regola di 152 che è
10
819 ma per avere
10
1220 in cima alla frazione, moltiplica il prodotto, cioè 42 per 30 per i trentesimi che ci mancano dallo stesso
10
1220, farà 1260, dividilo per
100
191220, farà
665
191220, cioè 5 soldi e 6 denari e quasi la terza parte di un denaro: o altrimenti, secondo il modo volgare: trovata la regola del 152, che è
10
819, dividerai il profitto, cioè 42 lire per 8: farà 5 lire, e 5 soldi, che sono 105 soldi; dividili per 19, farà 5 soldi e
5196 denari, come abbiamo detto precedentemente.Invero se per la sovrascritta ragione avrai voluto trovare quanto di tale profitto farà a quello che aveva 13 lire in questo investimento, farai così: moltiplica 13 per la porzione di profitto di una lira, cioè per 5 soldi e 5196 denari; questa moltiplicazione, secondo il modo volgare si svolge così: moltiplica innanzitutto 13 per i 5 soldi, faranno 65 soldi, con essi somma la moltiplicazione dei 6 denari per , cioè 6 soldi e 6 denari, farà 3 libre e 11 soldi e 6 denari. Ad essi di nuovo somma la moltiplicazione di per 51913, cioè 4 denari, farà 3 lire e 11 soldi e 21910 denari. Ma se desideri calcolare questo stesso risultato secondo un metodo scientifico, scrivi il problema, come qui si mostra; e moltiplica 13 per 42, che sono di traverso, farà 546; dividilo per 10 819. Ma per avere 10 1220 all'inizio della linea di frazione, moltiplica 546 per 30 e dividi il risultato per 100 191220, farà 21011 1912203 lire, come più trovammo con il metodo volgare. |
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Sullo stesso argomento.
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(VIII.3.20 ; G: VIII.284) Ugualmente qualcuno ebbe un investimento di 12253 lire con le quali guadagnò, oltre al profitto di un quarto [ per il mediatore ], 112063 lire, si chiede quanto per lira egli debba restituire a ciascuno dei suoi soci. Scrivi il problema, e moltiplica 1 per 112063 e dividi per 12253, cioè moltiplicherai 1 per 1271, e per 2 che sta sotto la linea di frazione il cui prodotto moltiplicherai per il 2 che sta sotto la linea di frazione davanti a 253, farà 2542; dividilo per 507, e per 20. Tuttavia moltiplica prima i 2542 per 4, per avere 112 davanti a 120 nella divisione, farà 2205 13131220, cioè 5 soldi e poco meno di 16 di un denaro. | ||
Sullo stesso argomento.
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(VIII.3.21 ; G: VIII.285) E se vorrai sapere quanto del soprascritto profitto va a colui che nell’investimento avrà avuto 57 122013 lire, scrivi il problema, e moltiplicherai le 13 lire per la sua frazione, farà 3209; che moltiplicherai per 1271; e per il 2 che sta sotto la linea di frazione; e dividi il prodotto per 507 e per tutti i fratti dei restanti due numeri: tuttavia semplificherai di lì in modo da non moltiplicare per il 2, così da non dividere per 2, che è nella regola del 20, farà 160607 310131312203 lire. | ||
Sullo stesso argomento.
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(VIII.3.22 ; G: VIII.286) Ugualmente uno ha un investimento di 1120713 lire, con i quali fu guadagnato oltre al suo profitto di un quarto, 712 1220217 lire; e si chieda di nuovo quanto di questo profitto spetti per ciascuna lira: scrivi il problema, e moltiplica 1 per 52231; e per 20 che è sotto la linea di frazione davanti al 713, e dividi il risultato per la regola di 14271 che è 100 36771, e per 12, e per 20, che sono sotto la linea di frazione del profitto, farà 271416 367711220, cioè 6 soldi e quasi 151 denari. E così potrai fare per qualunque profitto, sia di tareni, che di bisanti qualunque. Anche se si proponesse che uno avesse investito una qualunque quantità di lire di denari di qualunque quantità di bisanti, o viceversa; e si chiedesse quanto dei denari spettino per ogni bizante. | ||
Termina la terza parte dell'ottavo capitolo.
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